Finalmente sono riuscito a provare Cycles X.
Partiamo subito con una premessa: è ancora una ALPHA (per la precisione ho testato la versione rilasciata il 22 maggio, qui il link per scaricare cycles x) per cui vi sono ancora cose che non funzionano a dovere ed altre che proprio non vanno.
Perché Cycles X? Perché sono passati esattamente 10 anni dalla sua nascita! Era esattamente il 14 dicembre 2011 quando uscì la versione 2.61: come riporta il wiki di blender.org: “New Render Engine, Cycles, added alongside Blender Internal (as a “preview release”)”
Ci sono state parecchie migliorie sia a livello di kernel che di workflow, ora la gestione della memoria, della CPU e della GPU sono più efficienti.
Permette di avere maggiore interattività con il processo di render: può essere interrotto e ripreso in un secondo momento.
La prima cosa che mi è subito saltata all’occhio provandolo è che i tiles sono spariti: ora il render viene fatto in modo progressivo sull’intero fotogramma. Il processo si ferma quando si è raggiunto il numero di samples impostati.
Non ho potuto calcolare l’AO pass perché in Cycles X è una feature ancora da implementare (fig. 1).
Questi sono i risultati dei miei test su Cycles X, comparati con Cycles 2.92 e Luxcore 2.5 (trovate un articolo in cui parlo di Luxcore qui)
Ho usato due scene per testare la velocità e le prestazioni del nuovo motore di Cycles X. Qui sotto i risultati che ho ottenuto.
Per il primo test ho usato la Dodge Hellcat, con queste impostazioni:
– Samples: 300
– Lights bounce: 128
– Render CPU (Ryzen 7 serie 4000)
Blender 2.92 + cycles – Render time: 7 m 12,26 s
Blender 3.00 + cycles X – Render time: 4 m 48,91 s (Nota: la lieve differenza è data dal pass AO che in Cycles X non è ancora stato implementato)
Per il secondo test ho usato la bottiglia “I Vigneri”, con queste impostazioni:
– Samples: 300
– Lights bounce: 128
– Render CPU (Ryzen 7 serie 4000)
Blender 2.92 + cycles – Render time: 5 m 00,62 s
Blender 3.00 + cycles X – Render time: 1 m 48,78 s
A voi le conclusioni.